Ciao a tutti, dalla vostra Polly e da Via della luna numero sette ^^
Scusate la mia assenza, ma ultimamente i turni del mio lavoro non mi permettono di collegarmi quanto vorrei.
Io lavoro alla “Fabbrica dei pasticci” , una catena di montaggio alimentare, si confezionano e si fanno dolci di ogni genere. Tutti mi invidiano questo lavoro, perché ha un nome divertente, ma questo luogo non ha proprio nulla di divertente.
Forse un tempo ce l’aveva qualcosa di divertente, o un senso. “La fabbrica dei pasticci” non è sempre stata la fabbrica dei pasticci. Una volta era “La bottega dei pasticci”. E’ nata come una piccola bottega, un giovane uomo di nome Nereo aveva la passione per i dolci. Si stabilì ad Archesia tantissimo tempo fa. All’inizio era un giovanotto entusiasta di tutto ciò che faceva e pian piano la sua bottega diventò una fabbrica.Poi il giovane uomo diventò un adulto dalla statura bassa e i capelli bianchi e fu a capo della fabbrica più famosa di Archesia e dintorni.
I suoi dolci erano magici, nel vero senso della parola. Sembravano avere vita propria. Si muovevano, cambiavano aspetto e sapore. Nessuno sapeva come riuscisse, ma era così e la gente faceva a gomitate per avere anche un solo suo dolcetto. Nereo selezionò i suoi collaboratori, tenne naturalmente i suoi vecchi collaboratori di bottega, e ne assunse altri. Assunse persone secondo un suo criterio segreto e ovviamente anche un suoi dolci avevano un ingrediente segreto che rivelò solo ai figli. Infatti ora ci sono i due figli a mantenere la fabbrica. Nereo si stancò e dopo aver salutato tutti sparì. Nessuno seppe dove andò, e non lo sa tutt’ora nessuno.Personalmente io credo che se ne sia andato a pescare in qualche località vicino alle nostre zone, verso il lago delle rane nere.
Questa fabbrica ha all’interno un bar, dove ovviamente vendiamo tutto ciò che produciamo e confezioniamo. A giorni lavoro alla catena alimentare altri giorni lavoro al bar. Devo dire che non mi sento molto portata per nessuna delle due cose, ma questo lavoro mi serve e devo tenere duro.
S. Nathan (è l'equivalente del vostro Natale) è il periodo più impegnativo in cui la gente sembra impazzire e ordina una miriade di prodotti, zenzerelli, pizze pazze, cioccomani, stranocchi, e tanti altri dolci, alcuni di questi li facciamo solo a Natale, ed è per questo che ci sono tanti ordini, ed è per questo che spesso in questo periodo ci si ammazza… di lavoro.
Spesso mi è difficile stare dietro al bancone, non sono abituata a stare con la gente, soprattutto quando arrivano le "Cindy" o i "Cindiman" e compagnia bella. (se queste parole non ti dicono nulla, vai a vedere il primo post ;)). Servirè caffè e stranocchi, morbidoni, cioccomani ecc a clienti che non ti salutano nemmeno non è molto soddisfacente così, spesso con lo sguardo fisso nel vuoto ti abbandoni a gesti automatici fatti e rifatti migliaia di volte mentre ascolti una canzone alla radio che ti fa venire in mente cose di un tempo, di quando eri spensierata e ti fa pensare che vorresti essere in un luogo diverso, magari più accogliente.
Il vapore della macchina del caffè ti sveglia dai tuoi pensieri e porgi il milionesimo “stranocchio” che si muove al milionesimo cliente della giornata. Gli stranocchi sono dei dolcetti di panna rotondi con al centro un tondino di cioccolato fondente e delle venature rosse. la particolarità di questi dolciumi è che la pupilla di cioccolato in mezzo ruota velocemente e le venature al lampone pulsano.
Come d’altra parte stare in catena di montaggio è pesante ma ha i suoi lati positivi, come per esempio non devi sopportare richieste assurde dei clienti, “Gli zenzerelli sono solo allo zenzero?” : “ma secondo te perché li hanno chiamati così? altrimenti magari li avrebbero chiamati “limoncelli” o “meloncelli” ecc.!” I “morbidoni non possono essere più croccanti?" e tu devi rispondere con un sorriso, “No.. sono pasticcini morbidi” . Spesso è meglio lavorare velocemente che dovere rispondere a certe inutili domande.
Ma i clienti non sono tutti così maleducati, o noiosi a volte ce ne sono alcuni che vengono dalla “collina dei luminosi” che sono gentili, salutano e sorridono sempre.
Vengono considerati strani perché vivono nelle colline e si vedono in città poco perché spesso si fanno le cose da soli ma qualche volta fanno una capatina in città. Sono quelle persone di cui tutti parlano ma con cui nessuno ha il coraggio di parlare. Soprattutto nel posto in cui lavoro, infatti siamo solo io è un’altra collega a servirli volentieri.
A volte capita di servire qualcuno che abbia ancora un cuore in questa città. :)
Più o meno il mio lavoro ve l’ho spiegato.. Io vi saluto che domani si ricomincia il solito tram tram..Da Via della luna numero sette è tutto ^^
A presto… Polly :)